Le Streghe Eoliane sono delle figure legate alla libertà e al divertimento individuale, alla connessione con la
natura e alla voglia di evadere dalle condizioni estreme della vita sulle isole.
Sempre figure femminili, quasi sempre nude o coperte da abiti bianchi e leggeri che lasciano intravedere i corpi, sono figure provocanti, in parte sessualizzate dalle loro “vittime” -se si può parlare di tali- in quanto sempre uomini.
Rappresentando la risposta ad una società molto patriarca e chiusa, dove le donne non potevano nemmeno farsi il bagno e per farlo dovevano essere vestite, spesso di nero.
Tutte praticano il Sabba bianco, un rituale magico che serve per ottenere cibo o divertimento senza portare morte o effetti negativi sugli altri abitanti.
Queste streghe si dividono in due categorie maggiori: alcune ricordano le ninfee dei baccanali, leggere, sinuose cantano e ballano come sirene terrene e fanno festa, appaiono nei sogni o le senti ballare sulle parti alte del bosco, lontane dal villaggio e se sei fortunato puoi incontrarle.
Altre sono donne che la notte, spogliatesi -anche letteralmente- dalle loro vesti di mogli, si riuniscono in piccoli gruppi, rubano le barche ai marinai e grazie alla magia volano fino alla Calabria o addirittura in africa per rubare datteri e frutta secca nutrirsi godersi la libertà e tornare indietro. Spesso queste ultime vengono scoperte dai mariti che con un atto di sabotaggio delle loro pozioni magiche le fanno precipitare sulla terra ferma, facendole rompere arti o addirittura provocandone la morte.
Concept
L’idea è di raccontare, e riportare, i miti e le credenze strombolane ai suoi cittadini contemporanei. Per farlo lavoriamo su due sfere: l’interazione e il racconto.
Il racconto si svilippa su due monitor ( due proiettori ). I video mostrano, separate due figure rappresentanti le streghe, danzano nella natura sui sentieri che portano al vulcano.
Andando avanti nel video le figure cambiano monitor ( escono da uno per entrare nell’altro ) e si scambiano di posto.
L’interazione è data dal fatto che lo spettatore deve essere al centro dei due monitor ( separati ) e grazie a dei sensori vocali e di movimento può decidere come far scorrere il video e a che velocità.
Un monitor risponde al suono l’altro al movimento.
Lo spettatore diventa il protagonista del mito, riportato in vita grazie ad un pensiero artistico, è il centro e colui che incontra le streghe e viene circondato dalla loro danza. E’ l’uomo o la donna della leggenda che assiste alla magia.
Allo stesso tempo ne è il fautore, come l’uomo che nel sogno decide ( a livello subconscio) di vivere l’esperienza con le streghe, i suoi movimenti e la sua voce sono gli strumenti per scoprire e ridare VITA al mito. Il suo atto esperienziale diventa performativo.
Tecnologia ponte tra due mondi: annulla il tempo e riporta in vita il passato nel futuro.
Tecnica
2x proiettore
Sempre figure femminili, quasi sempre nude o coperte da abiti bianchi e leggeri che lasciano intravedere i corpi, sono figure provocanti, in parte sessualizzate dalle loro “vittime” -se si può parlare di tali- in quanto sempre uomini.
Rappresentando la risposta ad una società molto patriarca e chiusa, dove le donne non potevano nemmeno farsi il bagno e per farlo dovevano essere vestite, spesso di nero.
Tutte praticano il Sabba bianco, un rituale magico che serve per ottenere cibo o divertimento senza portare morte o effetti negativi sugli altri abitanti.
Queste streghe si dividono in due categorie maggiori: alcune ricordano le ninfee dei baccanali, leggere, sinuose cantano e ballano come sirene terrene e fanno festa, appaiono nei sogni o le senti ballare sulle parti alte del bosco, lontane dal villaggio e se sei fortunato puoi incontrarle.
Altre sono donne che la notte, spogliatesi -anche letteralmente- dalle loro vesti di mogli, si riuniscono in piccoli gruppi, rubano le barche ai marinai e grazie alla magia volano fino alla Calabria o addirittura in africa per rubare datteri e frutta secca nutrirsi godersi la libertà e tornare indietro. Spesso queste ultime vengono scoperte dai mariti che con un atto di sabotaggio delle loro pozioni magiche le fanno precipitare sulla terra ferma, facendole rompere arti o addirittura provocandone la morte.
Concept
L’idea è di raccontare, e riportare, i miti e le credenze strombolane ai suoi cittadini contemporanei. Per farlo lavoriamo su due sfere: l’interazione e il racconto.
Il racconto si svilippa su due monitor ( due proiettori ). I video mostrano, separate due figure rappresentanti le streghe, danzano nella natura sui sentieri che portano al vulcano.
Andando avanti nel video le figure cambiano monitor ( escono da uno per entrare nell’altro ) e si scambiano di posto.
L’interazione è data dal fatto che lo spettatore deve essere al centro dei due monitor ( separati ) e grazie a dei sensori vocali e di movimento può decidere come far scorrere il video e a che velocità.
Un monitor risponde al suono l’altro al movimento.
Lo spettatore diventa il protagonista del mito, riportato in vita grazie ad un pensiero artistico, è il centro e colui che incontra le streghe e viene circondato dalla loro danza. E’ l’uomo o la donna della leggenda che assiste alla magia.
Allo stesso tempo ne è il fautore, come l’uomo che nel sogno decide ( a livello subconscio) di vivere l’esperienza con le streghe, i suoi movimenti e la sua voce sono gli strumenti per scoprire e ridare VITA al mito. Il suo atto esperienziale diventa performativo.
Tecnologia ponte tra due mondi: annulla il tempo e riporta in vita il passato nel futuro.
Tecnica
2x proiettore